Story telling
Come ho conosciuto REAC Technology
Nel 2006 fui contattato da un informatore farmaceutico. Aveva saputo che praticavo agopuntura. Mi parlò di un’apparecchiatura elettromedicale inventata e prodotta in Italia, capace di indurre effetti straordinari nel curare molti disturbi e malattie. Mi mostrò immagini dello strumento spiegandomi che attraverso un manipolo, chiamato Convogliatore Asimmetrico, si potevano stimolare una sequenza precisa di punti di agopuntura del padiglione auricolare. Erano punti che già conoscevo, che utilizzavo spesso mediante aghi per auricoloterapia. Lo strumento brevettato con il nome di Convogliatore di Radianza Modulante (CRM), oggi brevettato con il nome REAC-Technology-BENE, costava molto (oltre 50.000 euro, oggi il doppio…) e sembrava una diversa forma di stimolazione dei punti di agopuntura, in alternativa all’uso di aghi.
Inizialmente non fui interessato, ma dopo qualche mese l’informatore si presentò nuovamente in studio, questa volta con lo strumento. Mi spiegò che era semplice verificare se il trattamento stesse funzionando. Per ottenere un risultato terapeutico obbiettivabile, occorreva somministrare in un punto specifico del padiglione auricolare, una rapida e precisa applicazione. A seguito di questo intervento, si sarebbe verificata un’immediata correzione dell’assetto posturale del soggetto trattato. Mi disse che ci volevano pochi minuti per evidenziare, con una semplice manovra di semeiotica medica, la presenza di un’anomalia del movimento (dismetria funzionale), fino a quel momento riscontrata in tutti i pazienti esaminati presso l’Istituto Rinaldi Fontani a Firenze, durante molti anni di osservazioni cliniche. Disfunzione del controllo del movimento che si riteneva dipendere dal disordine adattativo acquisito che alterava il funzionamento del cervello/cervelletto. Dopo l’applicazione, della durata meno di un secondo, sarebbe stato possibile verificare, sempre in una manciata di secondi, se l’anomalia motoria fosse scomparsa. In questo modo sarebbe stato possibile verificare all’istante se l’applicazione avesse prodotto un risultato oggettivo, reale e non suggestivo, placebo. Accettai la prova, più che altro per togliermelo di torno, perché tutto quello che mi aveva raccontato fino a quel momento mi sembrava poco credibile. Come dice il proverbio “non tutti i mali vengono per nuocere”… soffrivo da circa 4 anni di un dolore cronico al collo, provocato dall’erniazione del disco intervertebrale compreso tra la 6°e la 7° vertebra cervicale. Il disco, espulso bilateralmente, comprimeva due radici nervose che innervano gli arti superiori (C 7). Superata la fase iniziale di grave sofferenza che era durata più di un mese, mi era rimasto un dolore di fondo a cui mi ero assuefatto. Soffrivo di 2 o 3 episodi acuti all’anno, invalidanti a causa della rigidità del collo e del dolore intenso. Grave disagio che tendeva ad allentarsi in 3-4 giorni, per andarsene quasi del tutto nell’arco di una settimana. Quasi del tutto, perchè in quegli anni mi ero appunto assuefatto/abituato al dolore cronico. Lo compresi esattamente, quando fui sottoposto alla brevissima applicazione e mi rialzai dal lettino con una sensazione di totale leggerezza. Sentivo lo stato del mio corpo completamente diverso. Il collo, le spalle si erano così tanto rilassate che ebbi la sensazione fisica che mi fosse stato tolto un peso di oltre un chilogrammo dalle spalle e dal collo. Inoltre potevo muovere la testa con escursioni molto più ampie, senza sentire dolore e rigidità alla regione cervicale. Ma la cosa che mi colpì maggiormente, fu apprezzare il respiro: la ventilazione era più libera e profonda. Rimasi sbalordito: erano passati 4 anni dal trauma che mi aveva provocato l’erniazione del disco intervertebrale, con tutte le conseguenze del caso e solo dopo pochi secondi da quell’improbabile applicazione, ero tornato a sentirmi ancora meglio, di quanto non ricordassi di stare prima dell’infortunio! Era avvenuto un miracolo? No, ovviamente! Era chiaro che era un evento del tutto naturale e senza alcun effetto placebo, in quanto non ero stato minimamente suggestionato dall’idea di ricevere una insolita terapia. Anzi mi ero sottoposto al trattamento per poter concludere alla svelta l’incontro con l’informatore. Ciò che era accaduto dipendeva da un fenomeno Neurobiologico a me completamente sconosciuto. Dovevo assolutamente capire cosa lo aveva potuto provocare così rapidamente!
Ringraziai ancora incredulo il tecnico informatore, e dopo pochi minuti ero già al telefono con l’inventore della CRM-REAC: il dott. Salvatore Rinaldi, medico clinico ricercatore dell’omonimo Istituto Rinaldi Fontani di Firenze. Quando mi presentai e gli dissi che praticavo agopuntura e che collaboravo con il CNR per la ricerca scientifica, il dott. Rinaldi, dallo spiccato accento fiorentino, mi rispose che aveva letto una mia pubblicazione riguardante gli effetti dell’agopuntura studiata su l’uomo attraverso Neuro Immagini PET (Tomografia ad Emissione di Protoni) e di aver trovato i risultati dello studio molto interessanti. Da come affrontava l’argomento, dimostrò che non stava bleffando, ma che era padrone della materia. Quando gli raccontai quello che mi era accaduto, immediatamente dopo l’applicazione somministrata con la sua “sua macchina”, mi spiegò che questo era appunto la differenza che si poteva ottenere…. L’effetto che si era manifestato non dipendeva solo dalla scelta di quello specifico punto di agopuntura, situato sul padiglione auricolare (punto della Ottimizzazione Neuro Posturale), ma dal principio di funzionamento del REAC. Tecnologia Elettromedicale, ci tenne a sottolineare medicale, in grado di concentrare il Campo Bioelettrico Endogeno (EBF) delle cellule del corpo ad una velocità elevatissima (250 millisecondi), tramite la componente del REAC, chiamata, Sonda Convogliatore Asimmetrico (AC). Cominciò a spiegarmi. La telefonata durò quasi 30 minuti. Al momento mi sembrò di capire, ma quando si concluse, salutandoci cordialmente e ripromettendoci di risentirci al più presto, non avrei saputo ripetere i concetti base che differenziavano le applicazioni effettuate con CRM-REAC da altri tipi di tecniche di stimolazione, come l’agopuntura che avevo praticato per oltre 20 anni.
Impiegai mesi prima di avvicinarmi alla comprensione del perché REAC fosse una tecnologia biomedica completamente diversa da ogni altro tipo di strumentazione tra quelle già esistenti. Infatti mi resi conto che solo attraverso questo specifico dispositivo (REAC) si poteva ottenere quel particolare effetto di risanamento che non aveva paragoni con nessun altro genere di Terapia. Tanto più che dopo quell’iniziale e unica applicazione, gli effetti che si ottenevano, mostravano di durare nel tempo, anche per anni…Per qualche mese mi fu dato uno strumento in prova. Imparai alla svelta la sequenza dei 7 punti del padiglione auricolare che, se ripetuti 18 volte, costituivano un ciclo di Ottimizzazioni Neuro Psico Fisica (NPPO). Ripetere la sequenza dei 7 punti per 18 volte era importante. Mi fu spiegato che in questo modo si realizzava un processo di apprendimento che il Sistema Nervoso acquisiva e manteneva in memoria, correggendo gli errori adattativi appresi in precedenza. Il punto della Ottimizzazione Neuro Posturale (NPO) era un po’ più difficile da individuare degli altri 7 punti. Avevo la fortuna di aver praticato per molti anni agopuntura. Imparai alla svelta. Iniziai a proporre il trattamento con REAC ad alcuni miei pazienti “storici” con cui avevo confidenza. Feci fatica a capire perché in alcuni soggetti l’applicazione NPO provocava sensazioni immediate molto intense, ben percepite, simile alla mia esperienza. In altri invece l’applicazione sembrava facesse poco o niente. Eppure quando si andava a controllare l’allineamento degli arti inferiori, appariva in tutti alterato (dismetria funzionale), ma non appena somministrata la NPO, si normalizzava. Infatti all’esame obiettivo, si dimostrava sempre il perfetto riallineamento simmetrico dello schema motorio. Un altro elemento veramente incredibile è che l’effetto ottenuto non era e non è transitorio. Ebbi la possibilità di verificarlo su centinaia di soggetti, anche a distanza di molti anni. La dismetria funzionale, una volta eseguita l’applicazione NPO, non ritorna più (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35706441/). Già qualche minuto dopo il trattamento, l’aspetto posturale del corpo appare più equilibrato e armonizzato. Accettai l’evidenza che NPO anche se otteneva sempre il risultato, in quanto scompariva la Dismetria Funzionale in tutti i soggetti trattati, non era necessariamente connessa alla percezione di benessere che il soggetto trattato descriveva. Il perché non mi fu chiaro per parecchi mesi.
A settembre 2007 acquistai lo strumento e mi iscrissi al Master Universitario di II livello presso la Facoltà di medicina e Chirurgia di Firenze. Seguii un percorso di formazione medica sulle tecniche di Ottimizzazione Neuro Psico Fisica (metodiche Rinaldi-Fontani) e l’uso della tecnologia CRM (oggi REAC-BENE). Fu un anno indimenticabile! Avevo l’impressione di essere tornato ai primi anni di medicina perché molte delle conoscenze che possedevo erano spesso stravolte. Un concetto di base si era fortemente evidenziato durante il corso: qualsiasi essere vivente per sopravvivere deve continuamente modificare il suo assetto di funzionamento in quanto l’ambiente, con cui deve interagire, non è mai lo stesso, cambia di continuo. Il termine corretto per spiegare questo processo prende il nome di “Adattamento”. La scoperta sconvolgente che aveva portato negli anni ottanta a ideare ed in seguito a realizzare (1987) il primo prototipo di Tecnologia REAC, si riassumeva in una constatazione semplice: nessuna risposta biologica adattativa si realizza nel modo giusto. l’Adattamento è sempre un processo disfunzionale.
La Vita è frutto dell’evoluzione della specie. Più la complessità si evolve, maggiore deve essere il livello di perfezione che il Sistema Vivente raggiunge, allo scopo di sopravvivere e trasmettere, attraverso il patrimonio genetico, i miglioramenti adattativi ereditati (geni) ed appresi (epigenetica). Ma se da un lato la Vita, come frutto dell’evoluzione, manifesta perfezione, dall’altro lato l’unità vivente presa singolarmente, acquisisce sempre maggiore imprecisione di funzionamento. Come spiegare un fenomeno di questo tipo? La seconda legge fisica della termodinamica, che prende il nome di entropia, stabilisce che un Sistema costituito da materia/energia, va incontro ad un progressivo e costante aumento del proprio stato caotico energetico, comparabile ad un aumentato livello di instabilità/disordine del Sistema. Il Sistema Vivente è un Sistema termodinamico, delimitato dall’ambiente esterno da una struttura fisica biologica. Per poter sopravvivere è obbligato a scambiare energia e materia con l’ambiente esterno, dovendo adattarsi in ogni momento alle continue modificazioni dell’ambiente circostante. Ogni Sistema vivente, aumentando il livello di entropia è destinato a sviluppare disordine adattativo generando un’inevitabile imprecisione di funzionamento. Oggi sappiamo che se dovessimo comparare il Sistema vivente ad un Sistema Informatico non saremmo molto lontani dal vero. Le ricerche scientifiche più innovative condotte in questi ultimi anni nel campo biologico e fisiologico molecolare, confermano che i livelli di comunicazione all’interno delle cellule e negli spazi extracellulari avvengono alla velocità della luce e del suono. Molti ricercatori informatici stanno cercando di capire come imitare il funzionamento cellulare per creare super computer quantistici. Riuscire a processare triliardi di dati ogni secondo con tempi di latenza vicini allo zero a temperature di 36-37 gradi centigradi. Capacità che per ora solo gli organismi viventi dimostrano di saper fare.
Quando apprendevo queste teorie durante il corso Universitario, non riuscivo a comprendere bene quale impatto negativo avrebbe potuto avere un fenomeno apparentemente così piccolo come l’entropia, sull’equilibrio complessivo di un essere vivente. In realtà esisteva un dato osservazionale già descritto negli anni ’80, in migliaia di pubblicazioni scientifiche, che testimoniava che un livello costante di imprecisione adattativa, era ubiquitariamente presente in tutte le manifestazioni della Vita. Tale imprecisione si manifesta come costante asimmetria della struttura fisica di ogni essere vivente, descritto come Fluctuanting Asimmetry (asimmetria fluttuante). Dato, verificato in tutte le specie di origine vegetale e animale, che descrive il fallimento del Sistema Vivente individuale, in relazione allo sforzo (stress biologico) necessario per conservare integro il proprio equilibrio interno in rapporto alla continua pressione esercitata dall’ambiente. Condizione ambientale imprescindibile, necessaria alla sopravvivenza, fonte di coninue sollecitazioni definite, nelle scienze biologiche evoluzioniste, carico allostatico o Stressors ambientale. Ovviamente, il fenomeno si riferisce a piccole ma frequenti imprecisioni dell’espressione genica (epigenetiche) che provocano asimmetria delle strutture geneticamente programmate a produrre perfetta simmetricità, durante le diverse fasi dello sviluppo embrionale /fetale e post natale.
Mi risultava chiaro che il Sistema Vivente in base alle caratteristiche ereditate (geni), possiede la capacità di adattarsi costantemente all’ambiente esterno (epigenetica), allo scopo di mantenere stabile nel corso del tempo, un elevato livello di efficienza/precisione dello stato di salute biologica dell’organismo. Capacità che si perde già in fase embrionale (prenatale) e dopo la nascita, negli stadi più critici dello sviluppo. Periodo che corrisponde ai primi 18 mesi di vita. Nell’essere umano le cose si complicano sempre di più con la formazione del cervello psichico, inconscio e conscio, che diviene il fondamentale filtro interpretativo delle esperienze di vita. Il Cervello, organo responsabile del funzionamento fisiologico del corpo e del comportamento, diventa il primo responsabile della progressiva perdita di salute fisica e mentale durante le varie tappe della crescita, maturità ed invecchiamento. Intervenire mediante REAC il prima possibile sul Sistema Nervoso (Neuro-Ottimizzazione), realizza l’obiettivo terapeutico di rallentare/frenare questa tendenza e riabilitare l’insieme delle funzioni controllate dal cervello.
Salvatore Rinaldi e Vania Fontani, marito e moglie nella vita, ed insieme ricercatori clinici e medici attenti, durante le visite dei loro pazienti, si erano accorti che il fenomeno osservato di asimmetria del movimento (Dismetria Funzionale), sempre riscontrato in tutti i soggetti esaminati, era la causa principale dell’asimmetria fluttuante. Il costante dato di asimmetria della forma fisica, visibile in tutti gli esseri viventi, piante e animali, era ben ampiamente descritto in letteratura scientifica, anni prima della loro scoperta. Era di fatto la dimostrazione che la Natura non riesce a rimanere in perfetto equilibrio e più lo stress ambientale è forte e/o costante, maggiore è l’imprecisione adattativa che quell’essere vivente manifesta. La Tecnologia REAC fu realizzata nel tentativo teorico di limitare questa “deriva biologica degli organismi viventi”. Lo scopo è consentire alle cellule di ricostituire un equilibrio elettrochimico ottimale per riacquisire capacità di funzionamento corretto (epigenetica). Sul piano organico migliorare/ottimizzare la capacità di autoregolazione dei Sistemi complessi e risvegliare la naturale potenzialità di auto guarigione.
REAC Technology è stata sottoposta a numerosi studi scientifici di base, di fase 1, sui tessuti cellulari in laboratorio, di fase 2, studiando modelli animali e di fase 3, ovvero studi clinici eseguiti direttamente su soggetti umani. La maggior parte di queste ricerche quando pubblicate, hanno spesso suscitato un forte interesse scientifico da parte di altri ricercatori medici e biologi per le notevoli potenzialità terapeutiche che questa Tecnologia biomedicale dimostra di possedere. In questi anni si stanno esplorando le varie possibilità di indicazione dei trattamenti in molti diversi tipi di disfunzioni e/o patologie, in quanto si è visto che REAC interviene sempre dove la disfunzione cellulare di fondo è alla base della nascita della malattia e del suo progredire.