REAC TECHNOLOGY: curare alla velocità della Luce
I più recenti dispositivi REAC-BENE (Mod 110), utilizzano sistemi di comunicazione di tipo optoelettronico di ultima generazione. Lo strumento REAC si connette al paziente attraverso specifiche sonde ACP (Asymmetric Conveyer Probe).
Le nuove sonde ACP sostituiscono le precedenti sonde di alluminio dedicate alla conduzione dei Campi Bioelettrici Endogeni (BEF) che vengono convogliati nella regione corporea che si vuole curare.
Sono costituite da una trama di tessuto nanotecnologico che contiene al suo interno sottili fibre d’argento che fungono da conduttore. Le sonde ACP, nate dalla ricerca dei protocolli REAC-TO-RGN in ambito cardio-rigenerativo, recentemente perfezionate aggiungendo un dispositivo a microchip ad altissima velocità di processazione dei dati, offrono la possibilità di condurre e armonizzare al meglio il livello di assorbimento e diffusione del Campo Bioelettrico Endogeno (BEF) convogliato sul tessuto in trattamento. La tecnologia REAC per accelerare al massimo l’interazione biofisica che avviene nei tessuti su cui si concentra il BEF, utilizza cavi di connessione costituti da fibre ottiche di ultima generazione. In tal modo l’interazione tra REAC e organismo avviene all’incredibile velocità della luce (velocità bio-fotonica).
Risultato: un aumento del 700/100 dell’interazione bioelettrica endogena (BEF), convogliata da REAC al tessuto vivente, rispetto alle precedenti sonde ACP fino ad oggi utilizzate per i più comuni trattamenti di neuro e bio-ottimizzazione.