DISFUNZIONE e STRESS:

la causa Biologica della perdita di Salute e dell’Invecchiamento

 

Lo stress è un termine molto utilizzato nel linguaggio comune per indicare forme di esaurimento psichico, come disturbi d’ansia e/o depressivi, fobie, pensieri ossessivi, attacchi di panico etc; oppure di esaurimento fisico, come Sindrome del colon irritabile, pressione arteriosa alta, cefalea, dolore al collo o alla schiena, insonnia, stanchezza cronica, etc. Normalmente si attribuiscono questi sintomi al sovraccarico di lavoro, alle difficoltà da affrontare, agli imprevisti da risolvere…Osservato da questa prospettiva, lo stress sembra un problema della civiltà moderna, del nostro modo di vivere “artificiale”.

Ma quanti sanno in realtà che lo stress è innanzitutto una risposta biologica di adattamento dell’organismo?

Il termine “stress” letteralmente significa sforzo, atrito, ed indica l’energia spesa per resistere e mantenere questo sforzo per un tempo. Il vero protagonista che genera stress biologico è il cervello (Sistema Nervoso Centrale) in quanto deve spendere costantemente una quantità di energia limitata per mantenerci in vita. Per poter gestire tale complessità, la natura ha evoluto il Sistema Nervoso Centrale (SNC) che è l’organo del corpo che si è specializzato nel conservare memoria delle esperienze, nate dall’interazione con l’ambiente, ossia gli stressors ambientali precedentemente incontrati. In tal modo all’interno del SNC si costituisce una fittissima rete di collegamenti, definita Filtro Cognitivo Esperienziale. Questa rete neurale di connessioni (connettoma), crea la struttura architettonica del cervello. Una sorta di “arredamento interno della nostra casa”, individualmente unico per ognuno di noi. Lo stress, in quanto risultato del processo di adattamento all’ambiente, si forma e cresce esponenzialmente nel tempo appena dopo il concepimento. La nascita ed i primi mesi di vita, sono i momenti più stressanti di un essere vivente, in quanto rappresentano il periodo più critico per la sua sopravvivenza. Inoltre lo stress, in quanto energia spesa per adattarsi ai frequenti mutamenti ambientali, non avrebbe un costo biologico così oneroso, se l’organismo fosse in grado di rimanere in equilibrio costante (Allostasi: allos = estraneo/esterno, stasi = mantenimento di uno stato). Il motivo fondamentale che determina la dannosità dello stress in un organismo, è la perdita di questo equilibrio. Perdita che a sua volta dipende principalmente da un progressivo disordine del funzionamento dei neuroni del cervello. Questo squilibrio è principalmente responsabile dell’insorgenza dei nostri più comuni disordini fisici e comportamentali. Per usare un paragone, non così tanto lontano dalla realtà, si può dire che il cervello subisce errori casuali, similmente ad un computer. Diversamente da un computer, che dispone di programmi di auto controllo e riparazione, il cervello ne è completamente privo. A causa di questi errori che si acquisiscono nella memoria neurologica dei circuiti nervosi, la percezione del nostro stato di salute fisico e psichico si altera sempre più profondamente, fino ad arrivare a falsificare “la rappresentazione biologica” che abbiamo del nostro corpo e della nostra mente. Avete mai pensato che “il come ti senti” ed “il come stai oggettivamente” potrebbero essere due realtà molto distanti tra loro? Per esempio, come mai il cervello di un fumatore non gli fa sentire nausea e malessere ogni volta che accende una sigaretta? Quasi tutti i fumatori ricordano che la prima sigaretta che hanno fumato è stata un’esperienza sgradevole, anche disgustosa. Poi ci hanno riprovato più volte, in quanto l’ambiente, il contesto e le circostanze in cui si trovavano a fumare (frequentazioni di amici, momenti felici etc), hanno creato condizioni avvertite come gradevoli, gratificanti. Un po’ per volta il fumo viene associato dal SNC ad una sensazione piacevole relazionale, rilassante rispetto ad altri riferimenti personali. Adattamento dopo adattamento il cervello falsifica la corretta percezione biologica di una sostanza nociva introdotta nel corpo. Col tempo incomincia a richiederla sempre più spesso (dipendenza), l’associa ad un “nutrimento” (impressione gratificante) che viene percepito come vantaggioso. Questo processo nel suo formarsi, divenire e strutturarsi è l’elemento nocivo dello stress biologico. La sua espressione psicologica ne è solo una delle componenti, perché essa si forma, adattamento dopo adattamento, nella costruzione di atteggiamenti, che nel loro insieme rappresentano la nostra identità Neuro Psico Fisica Relazionale che nel nostro SNC sono le reti neurali (connettoma) del nostro filtro cognitivo esperienziale, interprete automatico ed inconscio di tutti gli eventi vissuti.

Ma allora come si cura lo stress? Andare dallo psicologo non è più sufficiente?

Rivedere le nostre credenze, le nostre convinzioni è sicuramente importante perché esse sono il filtro (interprete) attraverso cui guardiamo la vita! Se impariamo a modificare il valore/significato delle esperienze che facciamo, a relativizzare le difficoltà, si riesce a modificare l’impatto che la stessa esperienza ha su di noi a livello biologico. Ma esiste un problema molto serio! Il SNC è una struttura composta da differenti aree che gestiscono diverse funzioni. Le aree evolutivamente più antiche, già presenti nei rettili e nei mammiferi, responsabili dei principali meccanismi che regolano la sopravvivenza, meccanismi di “attacco/fuga” e di gratificazione, come la memoria condizionata delle emozioni o delle sensazioni gradevoli, sono nel cervello umano praticamente identiche rispetto a quello animale. Molte di queste aree, il così detto cervello rettiliano ed il Sistema Limbico, gestiscono funzioni automatiche di sopravvivenza e gratificazione e automatizzano schemi di risposta adattativi appresi a stimoli ripetuti condizionanti. Oggi le Neuroscienze riconoscono che molti circuiti nervosi che costituiscono queste aree e le collegano fra loro, sono praticamente “segregate”, “criptate” rispetto ad altre aree a più alto sviluppo evolutivo che nella specie umana vedono nella neocorteccia, l’area del cervello dove si svolge la più alta capacità di integrazione dei segnali. L’Homo Sapiens manifesta una straordinaria ‘abilità grazie allo sviluppo del cervello più recente come per esempio nella prassia motoria per l’uso delle mani, oppure per il linguaggio, nell’ideazione ed articolazione delle parole, per l’intelligenza astratta e creativa e così via…
Che significa tutto ciò?
Significa che quando vai dallo psicologo e rivedi la tua posizione, le tue mappe mentali, reinterpreti la tua vita, ed hai oggettivamente fatto un buon lavoro, ti chiedi come mai la pressione alta, l’ulcera gastrica, il colon irritabile etc, stentano a guarire! La risposta è semplice: le aree del cervello più recenti, più evolute, quelle che ti fanno capire, modificare, reinterpretare l’esperienza, hanno la peggio sulle aree più antiche, quelle primitive del cervello. La parte animale di te si è impressionata molto prima dello sviluppo della tua intelligenza, quando eri ancora nella pancia di mamma, e poi alla nascita e nei mesi successivi… Questa è la causa dello stress biologico, dell’imperfezione biologica che costa circa la metà della nostra aspettativa di longevità, calcolata in base alle più recenti conoscenze scientifiche del genoma umano, possibile in salute fino all’età di 120-140 anni.
E’ il paradosso della Natura per cui il cervello da un lato “ti salva la vita” permettendoti di adattarti allo stress ambientale, dall’altro “te la toglie” difendendo adattamenti che si sono strutturati nel tuo Sistema Nervoso e che andrebbero modificati per il modificarsi degli eventi esterni ed interni. Ma è biologicamente chiaro che la Natura predilige la specie, l’insieme, rispetto alla parte, al singolo individuo! Come conseguenza permette la presenza di un processo di regolazione imperfetto che nell’insieme funziona perfettamente! “Crescete e moltiplicatevi”, poi, omette la Bibbia, “potete morire”!

Ma c’è una buona notizia… oltre naturalmente al Paradiso per chi se lo merita…

Alcune scoperte avvenute in Italia negli anni 80, consentono di rimediare a questo inconveniente, in quanto si è realizzata una tecnologia biomedicale che permette un “reset/riequilibrio” dello stato alterato del funzionamento bioelettrico molecolare delle cellule del SNC. Il Radio Electric Asymmetric Conveyer (REAC Technology), è una piattaforma tecnologica elettromedicale che ha ottenuto il riconoscimento scientifico e la certificazione internazionale, di strumento biomedicale per Modulazione Neuro-Biologica. Mediante REAC, si possono somministrae trattamenti  diretti al SNC  definiti di Neuro-Ottimizzazione. Con queste applicazioni si attiva un processo di modulazione del funzionamento elettrochimico ed elettromeccanico dei neuroni. Si definiscono trattamenti di Ottimizzazione Neuro Psico Fisico (NPPO), una serie di applicazioni rivolte al SNC, orientate alle aree del Sistema Nervoso Vegetativo, Sistema Limbico e Cervelletto. Componenti strategiche del SNC che governano il funzionamento di risposte complesse come l’infiammazione sistemica e periferica, il Sistema Immunitario, il Metabolismo Ormonale, ma anche tutte le sensazioni corporee inconsce/automatiche, che emergono a livello mentale determinando i comportamenti di ogni individuo, come accade per l’atteggiamento Posturale che è di fatto un comportamento inconscio Neuro Psico Motorio Adattativo.

In sintesi, attraverso i trattamenti di Neuro Ottimizzazione, REAC Technology catalizza un processo di neuromodulazione della complessa rete di connessioni neurali (connettoma), costituenti l’architettura del nostro SNC. Sul piano clinico si osserva un’auto destrutturazione e conseguente ristrutturazione degli atteggiamenti acquisiti dopo la nascita. Un effetto terapeutico Neuro Psico Fisico, che coinvolge cervello, mente e corpo nello stesso momento e che può concretizzarsi in memoria biologica neuronale a lungo termine, tipico di un processo di apprendimento, per merito delle proprietà neuroplastiche di cui è dotato il nostro SNC.

Se questa procedura medica avrà modo di diffondersi ed integrarsi sempre di più nella pratica medica ambulatoriale ed ospedaliera, avremo la possibilità di liberare dalle conseguenze nocive dello stress un gran numero di persone attualmente affette da svariati disturbi fisici e psichici per i quali, a tutt’oggi, non esistono terapie mediche realmente efficaci, prive di effetti collaterali.

Categories: DIVULGAZIONE MEDICA
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