Esofagite da reflusso
Sono una donna di 45 anni. Ho sofferto per molti anni di esofagite da reflusso con diagnosi di esofago di Barrett scoperto dopo esame endoscopico attraverso esofagastroduodenoscopia e resezione di un frammento di tessuto tipizzata come “displasia di basso grado”. Quando feci la gastroscopia, stavo assumendo da oltre 6 mesi 40 mg di pantoprazolo al giorno. Non era consolante! Il gastro enterologo mi disse che avrei dovuto monitorizzare con endoscopia, l’evoluzione dell’esofago di Barrett potenzialmente a rischio di evoluzione tumorale. In quel periodo soffrivo di frequenti dolori alla bocca dello stomaco e nausea durante il giorno, mentre la notte si era attenuato il bruciore all’esofago e alla gola, grazie al farmaco. Mi recai 5 anni fa dal dott. Pellegata perchè alcuni amici avevavano risolto problemi digestivi e disturbi intestinali sottoponendosi ad una cura medica, di cui non avevo mai sentito parlare, ma che sembrava semplice, priva di rischi e non dolorosa. La visita del dott. Pellegata mi fece un ottima impressione perchè fu molto approfondita. Il medico prognosticò che in base alla storia clinica che aveva raccolto su di me, c’erano discrete probabilità di tenere sotto controllo la dispalsia e forse di farla regredire perchè il “trigger disfunzionale”, usò queste parole, che stava alterando il controllo neurovegetativo del mio apparato digerente, provveniva da uno “stress di natura emozionale”, che con la terapia, poteva risolversi abbastanza velocemente, perchè era stato provocato da un trauma acuto. Mi disse che probabilmente, per ottenere un risultato completo e stabile, sarebbero serviti almeno 3 cicli di trattamento di Ottimizzazione Neuro Psico Fisica, consistenti in 18 applicazioni (ogni ciclo) somministrate sul padiglione auricolare, da ripetere ogni 4 mesi. Per mia comodità, concordai con il dottore, di recarmi una volta alla settimana presso lo studio e di fare 3 applicazioni ogni volta in 2 ore (un trattamento ogni ora). In un mese e mezzo terminai il ciclo, ma già dopo 3 settimane avvertivo decisamente meno dolore allo stomaco e mi sentivo molto più rilassata. In accordo con il medico, dopo 1 mese dal termine dei trattamenti, non avendo più disturbi, sospesi gradualmente la terapia farmacologica, seguendo le istruzioni del dottore. Terminai il secondo ciclo che erano trascorsi 6 mesi dall’inizio del processo di Ottimizzazione e ripetei la gastroscopia programmata: ricevetti la gradevole notizia di non avere più l’esofago di Barett. Anche il medico, quando gli comunicai entusiasta il risultato, rimase sorpreso per la velocità di remissione. Mi spiegò che il processo terpeutico attivato da REAC, è totalmente gestito dalle caratteristiche biologiche dell’organismo e ogni individuo lo sviluppa con la sua velocità ed è pertanto quasi impossibile prevedere con precisione queste variabili individuali. Decisi di ripetere altri cicli di trattamento anche se stavo bene di stomaco, e col tempo risolsi altri disturbi, di cui soffrivo da anni: emicrania in fase premestruale, stitichezza, insonnia, una fastidiosa allergia stagionale. Inoltre sono molto migliorata nella gestione delle emozioni. Mi reco tutt’ora una volta all’anno per ripetere un ciclo di ottimizzazione a scopo preventivo e sento che la terapia ogni volta lavora su di me sempre più profondamente.
Sara P